1 Maggio 2013
Il 9 aprile 2011 si è inaugurata la mostra retrospettiva di Roca Rey nella Sala della Caccia, destinata dal Musma di Matera alle esposizioni temporanee. La mostra, curata da Giuseppe Appella, ha accolto un nutrito gruppo di opere (23 sculture e 69 tra disegni, taccuini e opere grafiche, datati dal 1948 al 2002) che dal natìo Perù a Roma trovano modo di liberarsi dell’involucro pre-incaico di magia e ritualità senza abbandonare il mito ritrovato nelle forme più avanzate del linguaggio moderno. E’ il momento in cui gli Incas, i Maya, gli Aztechi, il barocco latino americano si confrontano con Roma antica e Roma seicentesca riconoscendovi attinenze di sacralità sessuale subito esplicitata in allusioni misteriose e ironiche. Fantasie che permettono all’artista, in una perenne estensione di contrasti, resi evidenti anche dalle scelte dei materiali utilizzati, una sorta di scambio tra leggerezza e solidità, pieno e vuoto, concavo e convesso, eros e gioco, inquietudine e malinconia, tipiche del surrealismo.